La figura della babysitter, sebbene sia molto diffusa, non è una professione ben definita e regolamentata come può essere quella della Tata o Nanny.

La babysitter, per quanto riguarda il livello normativo è assimilata al lavoratore domestico (come colf, badante qualificata, governante, maggiordomo, assistente familiare, cameriere, cuoco o chef, autista, giardiniere etc.).

In Italia, l’INPS definisce il personale domestico (o lavoratore domestico) come “coloro che prestano la loro opera lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare e della casa del datore di lavoro“.

Normalmente, nella nuova classificazione delle professioni, la baby sitter viene inclusa tra le “Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati“.

Questa classificazione corrisponde a quella dell’International Standard Classification of Occupation ISCO-08 che include la babysitter nella categoria 5311 “Child care workers“.

La babysitter è una domestica che si occupa della cura, della gestione e dell’intrattenimento di minori di età compresa tra 0 e 14 anni; questo ovviamente fatto salvo eventuali situazioni di disabilità per le quali l’età del minore si intende compresa tra 0 e 18 anni.